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8 SETTEMBRE, GIORNATA INTERNAZIONALE CONTRO IL DIRITTO ALL’AUTODETERMINAZIONE
9 Settembre 2022
Ovvero, la giornata internazionale contro l’aborto. Quella ciliegina sulla torta che mancava ai seguaci dell’annientamento dei diritti umani. Quelli che si masturbano leggendo le storie dei processi alle streghe, per intenderci. Ammetto il ritardo, lo scopro oggi: ieri ero impegnata a farmi i cazzi miei, attività che non va di moda nell’universo Pro Life.
Minuziosamente seguono alla lettera il manualetto di Agenda Europa, e spuntano tutte le voci strategiche per far parlare di sé, per far parlare di noi e ricacciare fuori vecchi slogan da caccia alle streghe.
Quindi, rispolverando ormai un ripetitivo modus operandi:
• inizia il solito Simone Pillon,che racconta fandonie sulla gestazione solidale a cui non crede ovviamente neanche lui, ma il suo popolo di seguaci che lo adora sgranando il Rosario, si. A loro può raccontare qualsiasi favola, sono predisposti a credere nelle favole.
• Si prende il cartone animato preferito dai bambini e dalle bambine, Peppa Pig, per gridare allo scandalo del Gender e dei programmi che subdolamente indottrinano, attraverso la televisione pubblica, le povere creature innocenti perché fanno vedere famiglie di maialini con due mamme. E io che pensavo che l’indottrinamento avvenisse attraverso la messa della domenica trasmessa in diretta, l’ora di religione a scuola, la presenza di un sacerdote pure all’inaugurazione del negozio di alimentari sotto casa…non si finisce mai di imparare da questa gente qua. Ma la notizia importante è che, a gridare allo scandalo, sia stato il responsabile cultura di Fratelli d’Italia: si…Fratelli d’Italia ha un responsabile cultura…
• Parte la campagna strappalacrime con doppia foto di ecografia che mostra due creaturine uguali e che chiede quali dei due sia frutto di uno stupro, accompagnato dal post di Pro Vita e Famiglia in cui si chiede come si possa, dopo una violenza subita, commettere un secondo atto di violenza uccidendo un bambino.
Per avere percezione del vuoto assoluto, basta fare un giro nella pagina Facebook di Pro Vita e Famiglia, e leggere i commenti a questi post. Però non rimaneteci troppo a lungo, o comincerete ad avvertire quel senso di smarrimento ed ansia dovuti, appunto, alla paura del vuoto. Ogni tanto però fatelo. E sapete perché dovreste farlo? Per rendervi conto che se da un lato fanno ridere a crepapelle chiunque possieda le basi del pensiero analitico, dall’altro sono perfettamente coerenti con una strategia che, ahimè, per troppo tempo abbiamo sottovalutato. Fatelo un giro, per rendervi conto che tutte quelle persone che acclamano il loro operato, i loro messaggi fuorvianti, sono in mezzo a noi, votano, mettono al mondo figli, adottano comportamenti che si ispirano a quelle idee, in ogni contesto. Se sono insegnati, povere/i noi, perchè negano pericolosamente l’esistenza di chiunque al di fuori del loro modelli e chiamano indottrinamento l’educazione ai sentimenti. Se sono medici, si salvi chi può, perchè parlano infanticidio anzichè di aborto, e di omicidio anzichè di eutanasia.
Non abbiamo sottovalutato l’esistenza del movimento pro life, ma la capacità di manipolare ogni strumento di comunicazione, di stare tanto nei luoghi di potere quanto nelle piazze, di appropriarsi dei nostri stessi linguaggi e dei nostri strumenti.
Ed in molti casi lo stiamo ancora facendo. Mi accorgo che, anche come attiviste, non tutte siamo consapevoli di quale sia questa strategia, che troppo spesso manchiamo di quella capacità di mettere insieme gli eventi, grandi e piccoli, le misure adottate per restringere il campo dell’accesso ai nostri diritti, e che tutte sono collegate ad un unico movimento di attivisti contro i diritti umani fondamentali che si insinua, raccoglie il consenso, agisce in piccolo per poi manifestarsi in grande. Ungheria, Polonia, Stati Uniti sono esempi molto graditi a chi, a breve, andrà a governare con quasi assoluta certezza il nostro Paese. Non è facile
E tra restrizioni dell’accesso all’aborto qua e là, culle per la vita, cimiteri per i feti, e leaders che ricordano i Comandanti e le mogli raccontati da Margaret Atwood ne “Il racconto dell’ancella”, siamo arrivate a dover assistere alla proclamazione della giornata internazionale contro l’aborto. Accade nell’anno domini 2022, il giorno 8 settembre, ovvero nella giornata in cui si celebra la Beata Vergine Maria tanto adorata da Pillon, anche su fu la prima donna a restare incinta grazie alla fecondazione eterologa, quella che lui vorrebbe punire penalmente. In questa giornata si celebra la lotta per l’abbattimento del nostro diritto di decidere sui nostri corpi.
Certo, mica viene istituita dalle Nazioni Unite – anche se l’infiltrazione dei movimenti pro vita al suo interno è fortemente preoccupante – ma parte dal basso, dal Comitato Liberi in Veritate in risposta, dicono, a ciò che sta accadendo nel mondo, ovvero al diritto delle donne di decidere del proprio corpo, della propria vita, del proprio futuro, della propria salute. Questo è il motivo, che ovviamente nel comunicato è ben camuffato con parole che gridano allo scandalo, perché addirittura una donna che subisce uno stupro avrebbe il diritto ad abortire, e questo è inaccettabile soprattutto se messo insieme alla battaglia per il diritto all’eutanasia. Non sia mai, che possiamo scegliere di morire. La chiamano eliminazione legale delle persone.
Parole semplici, per far breccia nelle menti veramente povere di cultura di chi li segue. Eliminazione, battaglie, valori, spiritualità. Perchè poi, come sostiene il cofondatore del Comitato – intervistato in occasione di questa magnifica giornata internazionale contro la libertà delle donne – chi sostiene il diritto all’aborto è guidato da forze soprannaturali, e quindi occorre tanta Santa Messa, tanta preghiera e Rosario, che sono le armi di Dio. Voglio dire, sono dichiarazioni che ci portano indietro di millemila anni, ma non provano alcun disagio nel pronunciarle.
A me preoccupa che si parli di forze soprannaturali che dominano le donne che abortiscono, rievoca alla mente riti per sconfiggere il Maligno che possiede le persone. Guarda caso, quasi sempre le donne. Parole messe lì, in una intervista, che entrano nelle menti di chi ci crede all’esistenza di certe cose. E intanto ci sono Regioni e forze politiche che spingono per far entrare questi soggetti negli ospedali e nei consultori: che facciamo? Un esorcismo al posto di un aborto?
Parlano di vittime: madre e bambino che sono vittime di un sistema. La gestazione per altri come la pizza ordinata il sabato sera. Tutto semplice, a portata di quell’ignoranza dilagante che però ormai, complice anche l’incapacità di forze politiche che dal centro sinistra hanno sempre dovuto “accontentare” le aree più conservatrici, sta per salire al governo di questo Paese.
E’ giusto deridere questo dilagante movimento che non ha nulla a che fare con la difesa della vita e che punta solo a stabilire un ordine di potere e controllo, ma io credo che invece di affannarci a diffondere l’ultimo meme, sia molto più utile ricordare ripetutamente da dove vengono, chi manovra queste strategie, cosa stanno facendo e dove vogliono arrivare. Non continuiamo a dirci che non dobbiamo parlare di loro per non dare visibilità: diamo visibilità a ciò che ci stanno togliendo. Perchè mentre noi ci scherziamo su, nel momento esatto in cui lo facciamo, un numero impressionante di donne si sta affannando per poter trovare un ospedale in cui abortire, altre rischiano la vita per farlo illegalmente, troppe si trovano ad abortire in mezzo a questi trogloditi, milioni al mondo nascono e crescono in famiglie ultraconservatrici che non lasciano loro alcuna libertà. Questo accade continuamente. Non possiamo permetterci di limitarci a condividere dei meme, condividiamo tutto ciò che sappiamo di loro.
Con tanti saluti alla combriccola