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LA POLIZIA MORALE, E LA CACCIA ALLE STREGHE MAI FINITA
17 Settembre 2022
Mi sento sopraffatta dal dolore, dalla stanchezza, dalla rabbia verso questo mondo intero che odia le donne. E non riesco a mettere in ordine le idee. Ma voglio farlo. Vorrei trovare parole semplici, vorrei rivolgermi ad una giovane o ad un giovane di questi tempi: la caccia alle streghe non appartiene ad un passato lontano dalle vostre vite. Avviene oggi, mentre vivete la vostra libertà nella certezza che essa durerà per sempre. Avviene oggi come ieri, nel nome di una religione. E’ il risultato dell’oppressione, della negazione della libertà di esistere, ingredienti fondamentale per mantenere il controllo sui popoli, attraverso il controllo dei corpi. Ha come scopo l’eliminazione fisica di chiunque metta in discussione ciò che gli uomini decidono sia morale, e quella morale è uno strumento di morte. Per questo abbiamo paura di chi nega diritti in nome di un Dio. Non importa quale. La religione è un mezzo di controllo, inventata dall’uomo per poterlo mantenere. Non è nulla di così lontano da noi, dalle nostre vite. Quanto sapete della Santa Inquisizione, della caccia alle streghe, al di là delle narrazioni romanzate? Approfonditela: troverete discorsi sulla morale, sui costumi, sui comportamenti, sulle idee, che mettevano in discussione un potere inviolabile e ben controllato da uomini che si servivano della religione per giustificare l’eliminazione soprattutto di donne considerate alleate del demonio. Con la complicità di occhi ed orecchie della popolazione, scovavano chi trasgrediva i precetti, e la morte spesso veniva letteralmente invocata dalle donne che vi giungevano stremate dalle torture e dagli abusi. E’ definita come la pagina più buia della storia dell’umanità, come se ad un certo punto della storia fosse tornata la luce. Se ve la raccontano così, abbiate dei dubbi e cominciate a guardarvi intorno. Le donne muoiono per mano degli uomini e con la complicità di una società le considera ancora alleate del demonio: nulla è cambiato.
Siamo ancora assassine se decidiamo di abortire, provocatrici se veniamo stuprate, malate se amiamo un’altra donna, immorali se indossando un hijab lasciamo fuori una ciocca di capelli. Si, una ciocca di capelli. Tutte queste motivazioni valgono la nostra uccisione. Nel nome della religione ma per mano degli uomini.
Pensate ai vostri 22 anni, ad una passeggiata per la città durante una bella giornata. Ed immaginate che all’improvviso arrivi la polizia “morale” per portarvi via brutalmente, mentre voi piangete, urlate, implorate di non essere caricate su una camionetta sole e terrorizzate. Vi ritrovate sole e circondate da uomini che vi picchiano ed urlano, abusano di voi, vi trascinano in una centrale di polizia, perché siate rieducate alla legge morale: una legge che impone di indossare un velo che non lasci intravedere alcun accenno di capelli. Così è morta, di violenza in nome della religione, Mahsa Amine. A 22 anni, in Iran, il 16 settembre del 2022. E sono morte molte persone durante le rivolte che subito dopo hanno infiammato le strade del Paese.
Non fatevi convincere da chi dice che quelli là sono popoli che non hanno rispetto di nulla, e che tutto questo non potrà mai accadere a noi, qui, in casa nostra. Qui, in casa nostra, ci sono movimenti politici che hanno nostalgia di una certa visione della società.
Quando si parla di ruoli e di predisposizione naturale a ricoprirli, quando si parla di leggi naturali inviolabili che stabiliscono le regole con cui dovremmo vivere le nostre relazioni, i sentimenti, il sesso, la famiglia, stanno parlando di leggi morali. Stanno parlando di un ordine che auspicano possa essere messo in pratica. Per farlo basta avere potere, ed il potere si conquista attraverso le parole, che annunciano intenzioni. La religione serve ad entrare nelle coscienze servendosi di un Dio che punisce chi non lo rispetta. E punisce per mano delle persone. Non ho altro da aggiungere, se non chiedervi di osservare ed ascoltare ciò che vi sta intorno, e di lottare perché tutto questo finisca, perché nessuna donna debba più temere di essere libera. Mandate a casa ogni politica/o che osi parlare dei vostri corpi come se fossero suoi, ed anche chi non ha il coraggio di opporsi nel nome della libertà di esistere. Ribellatevi, disobbedite.
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