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Bernardine Evaristo, Ragazza, donna, altro

Tempo di lettura: 3 minuti

Megan era in parte etiope, in parte afroamericana, in parte del Malawi e in parte inglese
che a suddividerla così suonava strano, perché di base era semplicemente un essereumano tutto intero

Bernardine Evaristo è una scrittrice britannica, prima donna Nera a vincere il Booker Prize 2019. Nata a Londra da madre inglese e padre nigeriano, ha vinto anche altri premi tra cui il British Book Award’s Fiction Book of the Year e l’Indie Book Award of Fiction, grazie al romanzo Ragazza, donna, altro.
Il romanzo segue le vita di dodici donne Nere o di sangue misto, con storie molto diverse tra loro, di età comprese tra i 19 i 93 anni. È diviso in quattro capitoli, ciascuno dei quali racconta i vissuti di donne che in qualche modo sono collegate tra loro, più o meno casualmente. Questa esplorazione ci permette di fare un viaggio nei temi del razzismo, del femminismo, della politica, del patriarcato, del genere, della sessualità. Passando attraverso le relazioni, i successi, le sconfitte, si ha la sensazione di osservare la composizione di un grande arazzo del quale ci si sente parte, e trovare spunti di discussione per aggiornare il dibattito e il confronto sulle disuguaglianze. E’ un viaggio nelle varie dimensioni dell’oppressione e in quelle del privilegio sociale. L’impressione, leggendo, è quella di muoversi lungo un sentiero che ha delle diramazioni che ci portano a incontrare persone che sono lì per aiutarci a comprendere al meglio il senso del nostro cammino e a fare autoanalisi. A rendere questo cammino armonioso, piacevole, entusiasmante, è la scrittura molto vicina alla poesia. Non c’è alcuna punteggiatura oltre l’uso delle virgole, né lettere maiuscole all’inizio delle frasi. Dopo il primo impatto, la narrazione sembra un flusso di coscienza in cui l’utilizzo della punteggiatura diviene superfluo.

il futuro è nel passato e il passato è nel presente

Per raccontare il presente e guardare al futuro, non si può non guardare al passato, un messaggio molto chiaro che attraversa questo romanzo tradotto in italiano da Martina Testa.

Hattie l’ha messa seduta e le ha detto senti, io sono nata negli anni Venti, se ti aspetti che ci capisco qualcosa dei discorsi che fai pretendi troppo,
facciamo che sei quello che ti pare e non ne parliamo più

In un continuo moltiplicarsi di punti di vista e di esperienze, Bernardine Evaristo ci accompagna nella complessità e mutevolezza del concetto di intersezionalità, supportando la riflessione sulle nostre stesse convinzioni, sui preconcetti, sull’arretratezza di certi stereotipi e pregiudizi.

Courtney ha risposto che Roxane Gay ci ha messo in guardia contro il rischio di imbarcarci nelle “Olimpiadi del privilegio” e in Bad Feminist ha scritto che il privilegio è relativo e dipende dal contesto, e io sono d’accordo, Yazza, altrimenti dove ci fermiamo? Obama è meno privilegiato di un ragazzino bianco di provincia che cresce in una roulotte con una madre single tossica e un padre che è un avanzo di galera? una persona con una disabilità grave è più privilegiata di un richiedente asilo siriano che ha subito delle torture? Roxane dice che dobbiamo trovare un modo nuovo per parlare di diseguaglianza

Regalare un libro è come regalare un viaggio: questo viaggio mi è stato regalato da un’amica, e mi ha portato in luoghi meravigliosi stimolando emozioni e riflessioni che consiglio a tutte/i voi di sperimentare, per poter conoscere la storia da una diversa prospettiva, per capire come per andare avanti occorra sempre guardare indietro.

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1 commenti su “Bernardine Evaristo, Ragazza, donna, altro

  • Federica ha detto:

    Ogni volta che leggo un post di Lilith’eye mi viene voglia di leggere, scoprire e sapere di più del suo blog e di quello che sono io stessa e che siamo in questo mondo.

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