Imagine

Tempo di lettura: 2 minuti

L’8 dicembre del 1980 avevo due anni e mezzo, e probabilmente in famiglia si stava facendo l’albero di Natale mentre a New York John Lennon veniva assassinato. Troppo piccola per poter vivere la reazione del mondo, ma lo sgomento e il dolore hanno attraversato i decenni, tanto da farmi sembrare di conservare il ricordo di quel giorno maledetto.

In questo periodo ho avuto la fortuna di potere seguire da vicino l’esperienza della lettura ad alta voce per i bambini e le bambine. Sto raccogliendo le idee, le emozioni, per potervi parlare di una delle più toccanti esperienze che io abbia mai fatto, forse tra quelle che più mi fanno sperare in un mondo migliore, perché mi sto rendendo conto che attraverso la giusta cura, è possibile.

C’è un pensiero che ha attraversato la mia mente mentre osservavo la partecipazione, le espressioni mutevoli e la meraviglia negli occhi dei bambini e delle bambine, in uno spazio in cui anche il mondo sembrava essersi fermato a guardare: ho immaginato come avrebbero potuto reagire, se quella stessa persona che stava leggendo loro una favola, con quella stessa dolcezza, con la postura di chi sta scoprendo un pezzetto di mondo insieme a loro, avesse letto queste parole, facendo quelle stesse pause per poter dar loro il tempo di sognare, di rispondere, di immaginare:

“Immaginate che non ci siano patrie

Non è difficile farlo

Nulla per cui uccidere o morire

Ed anche alcuna religione

Immaginate tutta la gente

Che vive la vita in pace

Si potrebbe dire che io sia un sognatore

Ma io non sono l’unico

Spero che un giorno vi unirete a noi

Ed il mondo sarà come un’unica entità”

Forse, dovremmo lasciare che siano i bambini e le bambine a entrare in quel mondo che John Lennon ci invitava a immaginare. Perché saprebbero dare un senso a queste parole.