Write here, write now
WE CAN (‘T) DO IT!
4 Maggio 2022
Italia, Anno Domini 2022: che fortuna poter vivere i tempi in cui emancipazione e non discriminazione risultano elementi scontati del vivere civile! Sono ormai lontani i tempi in cui le donne erano considerate unicamente nelle loro funzioni di accudimento della famiglia, senza alcuna ambizione al di fuori dell’essere madre, moglie e nonna, per nulla attratte dall’idea di avere un lavoro al pari degli uomini, perché nate e cresciute in una società che non aveva trasmesso loro una visione alternativa del genere a cui appartenevano. Nascere donna voleva dire ricoprire un ruolo ben preciso, possedere delle caratteristiche psichiche e fisiche che rendevano abili ad alcune funzioni piuttosto che ad altre.
Ma nascere uomini…nascere uomini era una grande responsabilità eh: tutto il peso della fatiche fisiche, del mantenimento della famiglia, della protezione delle fragili donne e della prole, tutto ciò di cui doveva farsi carico un capofamiglia nato per salvare l’umanità dal pericolo dell’estinzione della specie.
Sono lontani i tempi in cui alle donne giovani e belle veniva riservata al limite la possibilità di accedere al lavoro nei night club, o come accompagnatrici o hostess, che non dovevano mostrare nulla se non qualsiasi parte del corpo che contribuisse a mantenere alta la bandiera della virilità, sempre necessaria al mantenimento della specie, si intende.
Oggi viviamo di rendita, belle mie, grazie alle conquiste ottenute in anni di battaglie del movimento femminista, e grazie al fatto che molte donne hanno avuto accesso a posizioni di rilievo in cui possono finalmente applicare quell’ottica di genere, non neutrale, che permette di rendere sicuri i luoghi di lavoro, le istituzioni, la vita pubblica – in quei rari casi in cui ce ne fosse bisogno eh…
Si, oggi abbiamo pieno accesso alle carriere, allo sport, possiamo muoverci liberamente per le strade senza essere molestate, abbiamo il sacrosanto diritto di lavorare ed a parità di incarichi guadagniamo quanto gli uomini, possiamo decidere se avere figli, abortire, scegliere con chi stare, come vestire, non dover ringraziare un uomo se accudisce i figli. Eppure noto che in alcune circostanze, esce fuori una qualche femminista radical chic, che si mette a questionare anche sulle più piccole stronzate. Con tutti i problemi che ci sono in giro, ma non possiamo mica starci a lamentare: abbiamo ridotto gli uomini a degli zerbini pronti a pagare per qualsiasi nostro capriccio. Suvvia, finiamola con la storia delle discriminazioni.
Anzi, c’è da dire che molto spesso, per non rischiare di finire ingiustamente nella rete delle false accuse di discriminazione, si dà priorità alle donne a discapito degli uomini, soprattutto nel lavoro. Guai a toccare le donne!
Una volta ho fatto uno scivolone pazzesco, chissà cosa mi era preso: ho dato dell’ignorante ad un uomo che aveva fatto notare come le “femministe del cazzo” mostrino indignazione quando a commettere violenze è un italiano, e tacciono quando si tratta di stranieri. Lui poverino mi ha anche mostrato tutti i post che aveva fatto contro la violenza sulle donne – rara di questi tempi eh…mica siamo in Arabia Saudita noi – per dimostrarmi che era uno bravo, e poi era uno scrittore famosissimissimo che ha scritto ben un libro su quanto lui sia figo– wow – un capolavoro. Non so come mi sia venuto in mente di mettere in discussione cotanta verità proveniente dalle mente eccelsa di uomo che si strugge per combattere la violenza contro le donne a suon di post, a differenza delle “femministe del cazzo” che non sanno di che parlano, accecate dalla rabbia e portatrici di incontrollato odio verso il maschio. Ogni tanto la testa mi fa cilecca, non apprezzo la buona volontà di chi attraverso l’insegnamento cerca di tenermi sulla retta via, il malcapitato dovette subire la mia cieca irrazionalità del momento.
Non fate come me: cercate di ripetere ogni mattina poche semplici parole “sono nata nell’epoca giusta per una donna, sono fortunata, grazie al cazzo – nel senso letterale del temine – sono libera”.
E poi, insomma, basta guardarsi intorno per vedere che la realtà è molto chiara: non vedete che tutte le aziende applicano politiche non discriminatorie? Che il millemila per cento del personale e dei Consigli di Amministrazione è composto da donne? Eh??? Ma basta con questa storia della discriminazione ad ogni costo: e prima il razzismo, e poi l’omofobia, ora le donne! Andiamo avanti, che di problemi da risolvere ce ne sono altri – anche questo da ripetere almeno un paio di volte al giorno se sentite salire la pressione femminista – il mondo non gira tutto intorno a noi, che siamo iper-protette!
Ora stiamo pure a rompere i coglioni con le questioni del linguaggio inclusivo, fino ad arrivare all’assurdità della guerra come espressione della violenza patriarcale, eccheppalle. Non vi sembra che così risultiamo un tantino egocentriche e schizofreniche? Nessuno ci fa la guerra, nessuno sta lì a pensare tutto il giorno a come poter limitare le nostre libertà tanto faticosamente conquistate: sono I-NA-TTA-CCA-BI-LI!
Godiamoci la vita e smettiamola di cercare il pelo nell’uovo, dopo non ci lamentiamo se rimaniamo sole e zitelle, chi vuole starci a sentire fin dentro casa?
Giorni fa, mi sono imbattuta in una di quelle notizie inutili, acchiappa-click, che ha giustamente scatenato l’indignazione di tant* brav* uomini e donne attent* a riportare al centro dell’attenzione il fatto che – ripetete con me – NOI DONNE NON SIAMO DISCRIMINATE MANCO PER NIENTE.
Giusto per farvi fare due risate eh: la notizia era un cartello affisso fuori dal Burger King di Terni (Umbria) che recitava queste testuali parole “Se sei interessatO ad entrare a far parte del nostro staff lascia il tuo CV all’interno del locale. Al momento diamo precedenza al personale maschile. BK Staff”. E quindi? Fa notizia? Fortunatamente poca gente si è indignata a sproposito, appellandosi al fatto che dagli anni ’70 a oggi sono state adottate circa 13 leggi allo scopo di garantire a uomini e donne un trattamento sul lavoro equo e paritario, ed al fatto che la discriminazione per origine etnica e razziale, religione e convinzioni, disabilità, orientamento sessuale, età, sesso (v. Trattato di Amsterdam) e bla bla bla.
A riportare ordine sono arrivat* donne e uomini di sana coscienza e profondo amore per la verità che non hanno avuto bisogno di sapere null’altro rispetto a quell’annuncio: era evidente, pur se non scritto, che trattavasi di un impiego che prevedeva sollevamento di pesanti carichi, che solo forzuti e baldanzosi uomini avrebbero potuto fare! Ed in particolare, un indomito paladino della interpretazione del non scritto, citava a ripetizione – almeno ogni due commenti – nientepopodimenoche la norma ISO 11228, la quale definisce tra le altre cose i carichi di peso che uomini e donne possono sollevare durante un’attività lavorativa. Mica cazzi, la norma ISO 11228, quella dove c’è scritto che gli uomini son forzuti. Non capisco proprio come la gente non ci arrivi: se Burger King ha pubblicato un tale avviso, è per questa ragione, il fatto che sia illegale pubblicare certi avvisi è proprio il pelo nell’uovo eh…ci vogliono tutelare e noi non siamo neanche in grado di dire un “grazie, Burger King, e grazie Coso per insegnarmi la norma ISO 11228, perdonate la nostra deficienza”. Ma roba da matti proprio…e per fortuna che una illuminata donna dei nostri tempi ipotizza anche che potrebbe trattarsi di un lavoro fino a tarda sera, e quindi non adatto alle donne che poi si troverebbero a tornare a casa sole, con i pericoli che ci sono in giro. E chi ci aveva pensato al lupo cattivo ed alla difficoltà di dover attraversare il bosco? Grazie sorella.
Eppure, hanno fatto notare alcuni commentatoti, ci sono tanti annunci che riguardano SOLO le donne, tipo questo in cui si cerca UNA receptionist a Napoli – con preghiera di inviare foto in costume da bagno, ma a Napoli fa caldo, si sa – o questo per la ricerca di una commessa ad Asiago, diciottenne e libera da impegni familiari – come fa notare un accorto lettore, probabilmente il titolare vuole assumere una persona giovane da plasmare alle esigenze lavorative, fortunata colei che sarà prescelta!. Ci vuole la faccia come il culo a lamentarsi per la difficoltà a trovare impiego e prendersela con le politiche discriminatorie delle aziende. Che pazienza ci vuole … ma poi ognun* potrà assumere chi vuole, no?
Ma poi, dico io, alla fine bastava fare una telefonata a Burger King e chiedere spiegazioni. Infatti, appena uscita la notizia che ha fatto tanto scalpore (fortunatamente non si è scomodata la Consigliera di Parità che avrà cose più importanti da fare) una delle manager – e vedete che la manager è una donna, malelungue e malpensanti? – ha confermato che l’intento non era ASSOLUTAMENTE discriminatorio e che si scusava per aver creato FASTIDIO e PERPLESSITA’, ma insomma già tante donne lavorano in quella sede, e ci sono lavori di movimentazione da fare per cui servono degli uomini perché è indubbio che ci sia differenza tra uomini e donne. Oh ecco, che ci voleva? La manager ha chiarito che toglieranno il cartello, che faranno i colloqui anche alle donne, ma che comunque per i lavori di carico e scarico gli uomini ci vogliono, non ci vogliono macchinari adatti per farlo, ma gli uomini che sono tutti in egual misura forzuti senza distinzione. Le donne, si sa…hanno tutte la schiena debole, i muscoletti flaccidi, le mestruazioni, non vale la pena perdere tempo ad illustrare una mansione che non riuscirebbero naturalmente a svolgere, inutile farci perdere tempo con i colloqui e far scegliere a noi, va a finire che poi ci mettiamo anche in testa di andare nello spazio…tzè…
E poi chi si occupa del reclutamento saprà bene cosa sia legale e cosa non lo sia, che glielo dobbiamo stare a spiegare noi?
Nascere uomini è una grande responsabilità: devono spiegarci tutto, devono proteggerci, devono fare lavori che noi non faremmo mai, devono selezionarci per i lavori di bella presenza.
Sempre tra i coraggiosi commentatori della vicenda, c’è chi afferma che questa è la battaglia delle “femministe da divano”, mica come lui che prima di scrivere queste parole di spumeggiante consapevolezza ci ha dovuto impiegare quei dieci minuti seduto sul cesso…suvvia, rendiamo grazie a loro, dispensatori di saggezza tra un rutto ed una scoreggia.
1 commenti su “WE CAN (‘T) DO IT!”
“Con tutti i problemi che ci sono in giro”…)mi risuona nelle orecchie per averlo sentito davvero tantissime volte..
Tant’è..